giovedì 22 luglio 2010

NON UCCIDETE I PARCHI NAZIONALI!!!

NON UCCIDETE I PARCHI NAZIONALI!

abbiamo ricevuto e pubblichiamo un accorato appello in difesa dei nostri parchi nazionali

In ogni nazione i parchi nazionali sono il simbolo delle politiche di conservazione e di sviluppo
sostenibile.
In tutto il mondo i parchi nazionali rappresentano i più importanti serbatoi di biodiversità.
In tutto il mondo cresce il numero dei parchi nazionali nella convinzione sempre più diffusa
dell’importanza del loro ruolo per la salvezza della vita dell’intero pianeta.
Da circa un secolo donne e uomini in tutta Italia si adoperano per istituire, vitalizzare, sostenere i
parchi nazionali e le altre aree naturali protette. Questa azione ha conseguito risultati straordinari:
oggi 23 parchi nazionali gestiscono e tutelano il 5% del territorio nazionale; si è sviluppato un
movimento di operatori, di studiosi, di gestori, di associazioni che per professionalità e spirito
collaborativo rappresentano una grande ricchezza per tutto il paese; si sono attivati nuovi e crescenti
flussi turistici anche internazionali; si sono diffuse metodologie originali ed efficaci di formazione
delle giovani generazioni. I riconoscimenti che provengono da tutto il mondo testimoniano
l’importanza del sistema italiano delle aree protette e in particolare dei parchi nazionali.
Malgrado gli scarsissimi finanziamenti pubblici - che negli ultimi anni si sono progressivamente
ridotti proprio mentre è cresciuto il numero dei parchi nazionali - questi risultati si sono potuti
ottenere grazie alla passione, all’abnegazione, alla capacità innovativa di quel movimento.
Ma l’attuale manovra finanziaria del Governo dimezza d’un solo colpo il contributo statale
all’insieme dei parchi nazionali portandolo da 50 milioni di euro a 25 milioni, cioè al costo di
un solo km della inutile e devastante autostrada romea (Mestre-Orte) attualmente al vaglio
della Commissione VIA!
Inoltre il previsto taglio dei finanziamenti alle Regioni finirà per incidere pesantemente
sull’insieme delle aree protette e in particolare sui parchi regionali.
Così nell’anno internazionale della biodiversità, mentre il Ministro dell’Ambiente sottolinea
ufficialmente il ruolo fondamentale che i parchi svolgono per la tutela della biodiversità, il
Governo, di cui quel Ministro fa parte, li paralizza, anzi li strangola: con un finanziamento
ordinario medio di appena un milione di euro a testa i parchi nazionali non potranno far
fronte alle spese obbligatorie, neanche a quelle per il personale, e sarà loro precluso l’accesso
alle risorse aggiuntive e in particolare ai fondi comunitari.
La volontà sembra quella di eliminare chi strenuamente difende e sostiene la natura e il
territorio.
La misura è ancor più grave perchè assume una dimensione che non riguarda solo il nostro Paese: la
conservazione della natura e del paesaggio è percepita come valore universale, la tutela della
biodiversità non si arresta ai confini nazionali.
Noi,
che da anni siamo impegnati sul fronte dei parchi,
che operiamo quotidianamente nella gestione di essi,
che amiamo i parchi e ne siamo fruitori,
denunciamo la drammatica situazione in cui i parchi nazionali italiani vengono ridotti,
ci impegniamo a rappresentare questa situazione in tutte le sedi opportune, nazionali e
internazionali,
esigiamo che i parchi in Italia continuino a vivere, a rafforzarsi, a svolgere la propria insostituibile e
splendida missione nell’interesse di tutti e soprattutto delle generazioni future.
16.7.2010
Per adesioni: graziani@unimc.it

martedì 20 luglio 2010

DECISIONI PROVINCIALI SU INSTALLAZIONI FOTOVOLTAICO IN TERRENO AGRICOLO

Da http://www.sanbenedetto.oggi.it/ del 18-7-2101
http://www.rivieraoggi.it/2010/07/16/96468/il-fotovoltaico-divide-tutti-politici-e-categorie/

ASCOLI PICENO – Energie sostenibili,fonti rinnovabili, protocollo di Tokyo, tutela ambientale. A livello teorico sono parole che piacciono a tutti. Poi nel concreto, sembra impossibile trovare un accordo. Sarà che ognuno ha le proprie idee, oppure che dietro al fotovoltaico si cela un business tale che molte cose non possono essere lasciate al caso.

Sta di fatto che tutti sono divisi. Maggioranza e sinistra radicale vogliono evitare una proliferazione selvaggia e un deturpamento del paesaggio, oltre che la diminuzione di terreno da adibire all’agricoltura, e convergono sul limite dei 20 kw . Più libertà e soglie meno rigide chiedono invece Pd, Udc e Idv, che nella tarda mattinata di oggi, in conferenza stampa , hanno voluto ribadire a chiare lettere il loro punto di vista: «lo scorso 9 luglio il governo ha gettato delle linee guida, che dovranno essere recepite nella legislazione regionale entro 90 giorni. A questo proposito sarebbe opportuno attendere e prendere in considerazione tali linee guida e quindi rinviare la variante normativa che il consiglio di oggi è chiamato a votare». «Contestiamo anche la metodologia con cui sta procedendo questa Provincia. – aggiungono – In tutte le riunioni di commissione abbiamo chiesto il parere dell’ufficio tecnico, che però non è mai arrivato (sarà reso noto ai consiglieri durante il consiglio, ndr). Se si crede veramente nel fotovoltaico non possono esserci questi freni, di cui al momento non se ne vede l’esigenza. Non siamo di fronte ad un rischio di proliferazione selvaggia; si stanno al contrario creando falsi fantasmi e non si incentivano le forme di energia rinnovabile. Qualora dovessero esserci speculazioni o problemi di questo genere saremo i primi a denunciarli. Il tetto di 20 megawatt è ridicolo». Dalla parte di Pd,Udc e Idv molti operatori di imprese di istallazione di impianti fotovoltaici, che temono perdite di commissioni e poco lavoro e che hanno protestato di fronte a Palazzo San Filippo con cartelli e striscioni. Sull’altro fronte maggioranza e sinistra radicale sono d’accordo nel fatto che le soglie indicate siano utili a tenere a bada un fenomeno che altrimenti rischia di dilagare. Con loro le associazioni di agricoltori e gli operatori agrituristici. «La tutela del territorio è fondamentale – dicono – per salvaguardare una provincia che produce il 70% del prodotto agricolo regionale, e anche da un punto di vista paesaggistico rappresenta una risorsa per il turismo e per l’ambiente».

Interviene il presidente Celani: « non capisco tutte queste divisioni: una materia importante come questa richiede un dibattito sereno. Abbiamo discusso per oltre 40 giorni su questi argomenti,. Il parere tecnico esprime note negative solo per due aspetti che possono essere modificati durante questo consiglio; per il resto non va in contrasto con il contenuto del documento che è stato presentato. Non vedo la necessità di ulteriori rinvii».