martedì 28 luglio 2009

ANCORA PROBLEMI SULLA COSTA?


Pubblichiamo questo articolo riportato dai vari giornali quali Resto del Carlino, Corriere adriatico, Sanbenedettoggi.it


Blitz di Goletta Verde. Legambiente: “Insabbiato il Piano Costa”“Giù le mani dalla costa”. E’ questo il messaggio che ha voluto lanciare oggi Goletta Verde in viaggio verso Giulianova. Gli attivisti dell’imbarcazione ambientalista lunedì 6 Luglio hanno manifestato a Marina Palmense per esprimere il loro dissenso per il deposito di sabbia di circa 500 mila metri cubi, accumulato nell’arco di tre mesi a partire dal gennaio 2007, in una delle grandi aree verdi della costa fermana.
Riflettori accesi anche su pesanti casi di abusivismo edilizio a Sirolo e Portorecanati e sulla vicenda del villaggio turistico Lido Azzurro a pochi km da Ancona.Insabbiati. Con la protesta di oggi l’equipaggio dell’imbarcazione ambientalista ha voluto esprimere chiaramente la volontà di difendere uno dei tratti più belli della costa fermana, vittima di un’operazione assolutamente lontana dal piano costa in materia di rinascimenti costieri. La sabbia accumulata a Marina Palmense è stata estratta dal fondale marino a 35 km dalla costa a seguito di una concessione rilasciata dalla Capitaneria di Porto di S. Benedetto del Tronto e per la quale il Ministero dello sviluppo economico ha espresso un parere di illegittimità.Nonostante ciò, la Regione Marche ha autorizzato il deposito, in modifica del piano costa, quale “cantiere costiero”. In seguito anche il Comune di Fermo ha appoggiato l’azione regionale, dichiarando il suo bisogno di sabbia per il ripascimento del litorale di Marina Palmense. Ma sui veri motivi che hanno portato alla sparizione delle spiagge non c’è chiarezza.“Richiesta palesemente strumentale – commentano Antonella Belletti, responsabile del circolo Legambiente Porto S. Elpidio e Gianni Conte, presidente del circolo Legambiente Fermo Valdaso –. Ci domandiamo inoltre il perché del rifiuto da parte dell’amministrazione di avviare una valutazione dell’impatto ambientale, dal momento che è già stato rilevato un rischio ambientale dovuto alla salinizzazione del terreno. Ad aggravare la situazione della costa fermana c’è il fatto che la sabbia depositata lì ormai da oltre due anni è in un’area già dichiarata oasi faunistica dalla provincia di Ascoli Piceno. Come Legambiente riteniamo inoltre che il solo ripascimento senza una reale valutazione delle cause che hanno aggravato il fenomeno dell’erosione costiera, non sia una soluzione efficace e sostenibile in chiave ambientale”.Presso la Procura è intanto in corso un procedimento giudiziario nel quale sono stati rinviati a giudizio il Sindaco di Fermo, i responsabili dei competenti uffici della Regione Marche e la ditta esecutrice dei lavori.E l’industria del cemento non ha risparmiato le coste marchigiane: casi di abusivismo edilizio a Sirolo e Porto Recanati. Nel giugno 2008 la Guardia costiera di Ancona, su mandato della procura, ha messo sotto sequestro penale preventivo tutti e quattro gli stabilimenti dei Sassi Neri, a Sirolo, una delle più belle spiagge dell’Adriatico. I provvedimenti sono stati presi con le accuse di abuso edilizio, violazione del vincolo paesaggistico, occupazione abusiva di aree del demanio marittimo e deturpamento di bellezze naturali e sono stati convalidati dal gip di Ancona. Sirolo infatti ricade nel cuore del Parco del Conero e il piano spiaggia locale è vincolato al piano del parco.A seguito del sequestro e della conferma del vincolo da parte della magistratura, il Comune ha firmato lo scorso novembre l’ordine di demolizione delle strutture fisse lungo l’arenile. Ordine eseguito, a suo modo, dalle ultime mareggiate che hanno praticamente liberato gran parte della spiaggia dalle strutture abusive. Altri cinque lidi abusivi e messi sotto sequestro a Porto Recanati, scoperti dalla Guardia costiera a metà marzo di quest’anno.Da segnalare infine la vicenda del villaggio turistico Lido Azzurro, in via di edificazione alla foce del Musone, pochi km a sud di Ancona, nel Parco Naturale del Conero. La vicenda del villaggio partita nel 1984, i cui lavori erano stati interrotti per l’apposizione di un vincolo paesaggistico, putroppo sono stati ripresi recentemente anche grazie ad un controverso parere favorevole della Soprintendenza. In sostanza una selvaggia ondata di cemento che esplode oggi dopo essere passato incredibilmente indenne nonostante 25 anni di leggi, vincoli e di coscienza ambientale. Il tutto perfettamente in regola.

IL PROBLEMA DEL RIPASCIMENTO DELLA COSTA




Pubblichiamo da Sanbenedettoggi.it del 27/7/09 il seguente articolo:



Giuseppe Ricci dell'Itb Italia (associazione imprenditori turistici balneari) dichiara la contrarietà dell'associazione a interventi di ripascimento e alle scogliere, chiedendo invece l'adozione di tecniche meno invasive a protezione del litorale
SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Da Giuseppe Ricci, presidente nazionale associazione Imprenditori Turistici Balneari (Itb Italia) riceviamo e pubblichiamo:
«La realtà supera la fantasia e ormai il nostro litorale abbandonato a se stesso è diventato una discarica a cielo aperto e Dio solo sa dove gli interessi e l’incompetenza di alcuni amministratori potranno riservarci in futuro. E’ ora che anche la cittadinanza prenda una posizione critica e risoluta.
A nulla valgono i segnali di allarme come l’erosione della costa, che oltretutto si vorrà fermare con dannose ed inadeguate scogliere emerse a salvaguardare il nostro amato mare. Le scogliere alimenteranno l’inquinamento, deturperanno la fascia costiera, compromettendo l’ecosistema, rovinando per sempre le naturali caratteristiche che devono avere il mare e la spiaggia.
Si continua ad operare sulla costa senza un piano generale definito, in una maniera episodica con rimedi che aggravano ulteriormente la situazione ormai divenuta gravissima. Inoltre si mette a repentaglio il lavoro e gli investimenti di migliaia di imprese attive nell’indotto collegato alla balneazione, nella ricettività alberghiera, nella pesca e per la salute e la sicurezza dei cittadini.
E’ ora di dare un taglio deciso a questo stato di cose a questo pressappochismo ed incaricare enti e società di grande professionalità per studiare lo stato attuale e proporre rimedi definitivi.
Così come hanno fatto decine di avvedute città costiere che si sono avvalse, per esempio, del Laboratorio di Ingegneria delle Coste (LIC) del Politecnico di Bari, unico in Europa ad avere realizzato un modello tridimensionale e di simulazione in vasca per lo studio del sistema di drenaggio delle spiagge e dare quindi un’adeguata conoscenza della fenomenologia dei litorali. Conoscenza indispensabile per interventi ambientali necessari a non far regredire troppo velocemente la nostra costa.
Come Associazione dichiariamo apertamente la nostra contrarietà allo scarico della sabbia di Senigallia e di altra sabbia indagata, noi non vogliamo essere la pattumiera delle Marche, chiediamo che con estrema urgenza venga costituito un tavolo di lavoro presso la Capitaneria di Porto (che oggi riconosciamo garante degli interessi degli operatori turistici balneari con la speranza che la gestione del demanio turistico possa al più presto tornare alle loro competenze) con gli operatori impegnati direttamente nel settore e tecnici riconosciti tali per definire un piano di azione permanente di difesa della costa. Dando fine allo sperpero di denaro pubblico con il classico “buttare i soldi in mare”».

mercoledì 15 luglio 2009

I CANTIERI APERTI DEL LABORATORIO PICENO

Pubblichiamo l'invito pervenutoci per un interessante "due giorni" di lavoro sui temi dell'agricoltura, paesaggio , innovazione.


L’associazione Piceno al Massimo invita a partecipare per discutere e progettare insieme nell’ambito della due giorni di convegno/seminario “Laboratorio piceno: Cantieri Aperti“, in programma venerdì 17 e sabato 18 luglio a Grottammare, presso il Giardino comunale in Via Marconi (in caso di pioggia: Sede del Municipio).
Sono previsti tavoli di lavoro su:
- Pensiero critico, cultura, innovazione;
- Nuova economia e futuro di qualità;
- Solidarietà e welfare innovativo.
PROGRAMMA
Venerdì 17 luglio
ore 18 Registrazione dei partecipanti
ore 18,30 “Gli orizzonti e le esperienze” interventi introduttivi di Olimpia Gobbi, Giulio Marcon, Massimo Rossi e Pierluigi Sullo
ore 20 cena buffet
ore 20.30-23 “Il cantiere” gruppi di lavoro sui tre campi tematici selezionati
Sabato 18 luglio
ore 16 “Il cantiere” continuazione dei gruppi di lavoro
ore 18 “Il punto e gli impegni” assemblea plenaria fra tutti i gruppi di lavoro, discussione sulle prospettive del progetto comune e definizione delle proposte operative
ore 20 cena finale con prodotti tipici della Filiera corta
Interverranno e coordineranno i tavoli di lavoro:
- Paolo Cacciari, esperto di politiche ambientali, già parlamentare ed assessore all’ambiente nel Comune di Venezia
- Giulio Marcon, uno degli inventori e degli animatori della campagna “Sbilanciamoci”, finalizzata ad individuare nuove vie per lo sviluppo sostenibile
- Andrea Morniroli, responsabile di “Cantieri sociali” e consulente del Ministero solidarietà sociale
- Pierluigi Sullo, giornalista e direttore del settimanale “Carta”
Sono invitati: tutte le persone interessate; in particolare le associazioni culturali e sociali, i produttori, gli agricoltori biologici, gli operatori turistici, i ricercatori, gli insegnati, gli artisti, gli amministratori locali già impegnati nella realizzazione di progetti riguardanti i temi proposti o intenzionati ad avviarne e, comunque, aperti a condividere e a mettersi in rete.
INFO
L’iniziativa è completamente autofinanziata dai partecipanti. Il costo delle cene è rispettivamente di 12 e 16 euro.
Per ragioni organizzative è gradita la comunicazione della partecipazione al numero 320.4395338.
Per prenotazione alberghiera telefonare al numero 320.4395338.
Sono disponibili schede introduttive ai campi tematici riguardanti i tavoli di lavoro (olimpia.gobbi@libero.it).
http://www.picenoalmassimo.org/