giovedì 26 febbraio 2009

CENTRALE NUCLEARE NELLE MARCHE?






Pubblichiamo da: Sanbenedettoggi.it
L'assessore regionale all'Ambiente, Marco Amagliani, contrario all'ipotesi di centrali atomiche nelle Marche («Si parla di farne una a San Benedetto»): «Scelta antieconomica e antistorica, per avvantaggiare pochi a danno di molti».
ANCONA - La Regione Marche preferisce Obama a Berlusconi. Almeno sulla politica energetica. Mentre, infatti, il Presidente del Consiglio annunciata la costruzione di quattro centrali nucleari, la prima in funzione nel 2020, il presidente degli Stati Uniti segnava la svolta verso un futuro di energie rinnovabili (sole e vento in primis).
L'assessore Regionale all'Ambiente, Marco Amagliani, segnala il parere fortemente negativo della Regione Marche rispetto alle volontà del Presidente del Consiglio: «Il no deciso al nucleare è il risultato di un’analisi costi-benefici. Le motivazioni del no sono scientifiche e acclarate dai più eminenti scienziati: impianti già obsoleti per quando saranno realizzati, costi elevatissimi e sempre a crescere in un periodo di stretta economica, problema delle scorie da smaltire, quando in Italia non riusciamo nemmeno a smaltire i rifiuti organici, figuriamoci quelli radioattivi dove potrebbero finire!»
«Scienziati come Carlo Rubbia sono contrari. I problemi sono noti ai più: l’uranio è una risorsa scarsa, ai ritmi attuali sarà esaurito nel giro di 20 anni, giusto il tempo per l’Italia di costruire un paio di centrali. L’uranio è una risorsa presente in pochi, 4 o 5, paesi nel mondo, rendendo così molto ricattabili i paesi che lo usano a meno di voler mantenere all’infinito i conflitti in Niger e Congo. Le centrali hanno bisogno di enormi risorse idriche e l’Italia non ha praticamente fiumi adeguati, si tratterebbe di costruire centrali sulle coste o sul Po, zone, demograficamente o ambientalmente non adeguate».
«Inoltre, non è secondaria la questione legata ai miliardi di euro di traffici che si svilupperebbero attorno all’ ‘affare nucleare’ e che dubito si riesca a governare, se non si è riusciti finora a farlo con l’eco-mafia. Il nucleare è una scelta anti-economica (vantaggiosa solo per chi costruisce le centrali) rischiosa e anacronistica. Per questo, arrivo anche a pensare che ci sia un disegno preciso da parte degli apparati statali: quello di non promuovere, anzi di bloccare, la realizzazione di impianti per l’utilizzo di fonti rinnovabili (nelle Marche ne abbiamo più di un sentore con il diniego della Soprintendenza alla realizzazione di un impianto eolico)» sostiene l'assessore regionale all'Ambiente.
«Vi è poi da considerare che ancora non è stato risolto per tutti i vecchi siti italiani il problema della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi derivanti dalla produzione prima del 1987 - continua Amagliani - D’accordo, si potrà ribattere con il luogo comune che siamo attorniati da Paesi confinanti che adottano questo tipo di fonte energetica, che i rischi di incidenti e di nubi radioattive si corrono comunque, ma il problema delle scorie è vitale. Accumulare nuove scorie non è sensato quando non si sa ancora come smaltire quelle vecchie. C’è poi un fatto ancora più inquietante nelle Marche. E’ girata da mesi una notizia, poi anche pubblicata da qualche quotidiano nazionale in questi giorni: la mappa delle possibili centrali da realizzare in Italia ed una sarebbe nella zona di San Benedetto del Tronto, con l’aggravante che il sito coinciderebbe con la Riserva naturale della Sentina. Non solo, dunque, in una zona di interesse turistico a livello nazionale, ma per di più in un’area protetta!»
«L’unico sì che sentiamo convinto è quello alla riduzione dei consumi e alle fonti rinnovabili - termina l'esponente della giunta Spacca - Eolico e solare rappresentano infatti il vero futuro. Come abbiamo affermato con lungimiranza nei contenuti del Piano Energetico Ambientale regionale: energia fotovoltaica ed eolica che riducono l’inquinamento fino al 50-60% e consentono un forte risparmio energetico e quindi economico. E non è neanche sostenibile parlare di quarta generazione di centrali nucleari, che produrrebbero scorie eliminabili in molti meno anni rispetto a quelle provenienti dalle vecchie centrali. Sapete in quanti anni? “Poche” migliaia, prima che non siano più radioattive».


Aggiungiamo noi: in un'Italia dove non sappiamo ancora come smaltire le bucce di arancia, costruire una centrale è quantomeno pretenzioso!

La proporremmo ad Arcore, Sardegna, a Napoli... dove o sono molto contenti di averla, o sono molto allineati , o sono molto organizzati per la raccolta rifiuti normali, o a casa di Scajola (Imperia) , in maniera tale che insorga tutta la Liguria che vive completamente sul turismo (come San Benedetto del Tronto)!!!!!!!!!!!!!!!!

giovedì 5 febbraio 2009

L'ASSESSORE MARONI E LA SALVAGUARDIA del PAESAGGIO

Riportiamo uno stralcio della nota stampa inviata dall'assessore MARONI comparsa il 4-2-09 sul Quotidiano.it

La salvaguardia del paesaggio è il risultato di un lavoro corale
Ascoli Piceno La prof.ssa Neroni richiama l'assessore Maroni nel suo libro: "Una citazione che mi ha sorpreso ma che mi ha riempito di soddisfazione, perché l’amore per la nostra terra nasce dalla consapevolezza che in essa sono le nostre radici".Ubaldo Maroni, per tanti anni sindaco di Ripatransone, oggi assessore provinciale, ringrazia pubblicamente la concittadina prof.ssa Brunilde Neroni, docente all'Università di Padova, insigne letterata ed orientalista, che gli dedica un significativo pensiero nell'introduzione nel suo libro "A casa", edito da una delle più importanti case editrici italiane, la Sellerio di Palermo, e dedicato alla memoria di suo padre Luciano, grande tenore di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita.
Nel libro, .....dedica infatti "un pensiero particolare ad Ubaldo Maroni che in Provincia si batte perché il nostro paesaggio sia tutelato e che da tempo mi segnala e mi descrive per telefono i tramonti e le stellate "fuori porta" più belli".
"Da una persona di grande cultura e sensibilità come la prof.ssa Neroni non poteva arrivare un pensiero più bello e gradito - dice ancora Maroni - un riconoscimento che non va solo a me ma che va condiviso con tutti gli amministratori del Piceno, provinciali e comunali, e con tutti gli operatori e le associazioni che amano, salvaguardano e valorizzano il nostro paesaggio, perché è grazie al loro continuo, appassionato e umile impegno che è stato possibile conciliare esigenze abitative, produttive e paesaggistiche. Dobbiamo continuare sulla strada della salvaguardia del paesaggio, prendendo in considerazione le nuove esigenze del territorio per integrarle positivamente e senza creare inutili contrasti. Una tutela che non è solo immagine ma anche rispetto per l'ambiente e volano di nuova economia. Se molti risultati in questa direzione sono stati conseguiti, sono il frutto di un lungo, costante e appassionato lavoro degli amministratori, degli operatori, delle associazioni e anche dei nostri agricoltori e dell'impegno collegiale di cui tutti, in ugual misura, possiamo andare orgogliosi".
04/02/2009