mercoledì 19 novembre 2008

Interrotta la strada litoranea a Marina Palmense per l’arretramento della spiaggia: un esempio di gestione avventata della costa.

COMUNICATO STAMPA



Ci risiamo, di nuovo gravi problemi di arretramento della spiaggia a Marina Palmense.
A Marina Palmense, dopo i lavori di ampliamento delle barriere soffolte e dopo il ripascimento dello scorso anno che nel loro complesso sono costati circa 3 milioni di euro, come appreso dalla stampa locale, la spiaggia si è ritratta a nord delle barriere costringendo il comune alla chiusura della strada litoranea.
L’arretramento infatti ha inghiottito tutta la spiaggia a nord delle barriere, ha coinvolto la strada litoranea e ha creato una scarpata di circa 2 metri pericolosa al transito.
Inoltre, molto probabilmente, con l’inizio dell’inverno e le relative mareggiate il processo di cedimento della strada sarà ancora più intenso.
Secondo Legambiente tale erosione è il risultato di una gestione della costa che non tiene conto di una visione complessiva del sistema costiero ma che cerca di risolvere singoli problemi su pressione di amministratori locali e operatori economici interessati, con soluzioni adatte a soddisfare gli interessi locali immediati, ma che sono inefficaci o controproducenti in tempi più lunghi.
Basti ricordare la quasi completa sparizione del primo ripascimento di Marina Palmense in coerenza con una nostra previsione di inidoneità del materiale impiegato. Col cedimento della spiaggia a nord gli interventi finora fatti si sono rivelati inutili o addirittura dannosi.
Il tutto mentre la Regione Marche sta provvedendo a finanziare altri ripascimenti con sabbie fini su spiagge ciottolose o addirittura con barriere radenti, destinati quindi a durare fino alle prime mareggiate invernali.
Legambiente ritiene che questa pratica di intervenire sui sistemi costieri senza studi appropriati condotti da organismi indipendenti (come università ed enti di ricerca) e senza una visione complessiva, ma dettata da richieste ed interessi particolari, sia particolarmente deleteria e che comporti solo sperpero di denaro pubblico, senza risolvere il problema, anzi con il rischio di aggravarlo. Ciò comporta conseguenze negative per tutti i seri operatori economici che hanno interesse ad una reale risoluzione del problema dell’arretramento delle spiagge, in visione anche di una valorizzazione dell’ambiente naturale.


Fermo 18 novembre 2008
il presidente
G. Conte

giovedì 13 novembre 2008

ITALIA SOMMERSA DAL CEMENTO







ITALIA SOMMERSA DAL CEMENTO : IL PRESIDENTE DI AGRITURIST (CONFAGRICOLTURA) PRENDE CARTA E PENNA...
E SCRIVE A SILVIO BERLUSCONI

Signor Presidente, ogni giorno scompaiono quasi 1000 ettari di suolo destinato all’agricoltura: produzione agroalimentare, turismo ed ambiente, distrutti!



Tutti convengono sulla necessità di rilanciare il turismo valorizzando i nostri paesaggi e l’offerta enogastronomica, tutti convengono sulla necessità di tutelare le produzioni agricole italiane, tutti convengono sulla necessità di conservare il nostro patrimonio ambientale per difenderci dall’inquinamento e favorire l’ossigenazione dell’aria... Ma pochi sanno che tutto questo è fuori della realtà. La realtà è un’altra: dal 1982 al 2005, in appena 25 anni, ci siamo mangiati quasi 6 milioni di ettari di suolo agricolo, con una riduzione della superficie coltivata di 3,1 milioni di ettari.

Per suonare la sirena di emergenza il Presidente di Agriturist, Vittoria Brancaccio, ha preso carta e penna e ha scritto al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, esponendogli i dati ISTAT che documentano questo saccheggio, e ricordando come in Germania, già nel 1999, l’allora Ministro dell’Ambiente, Angela Merkel (oggi Primo Ministro), emanò una legge che obbligava, per nuove costruzioni, a recuperare almeno il 70% di suolo già urbanizzato. L’ha seguita il Primo Ministro britannico Tony Blair, nel 2001, con una legge simile che ha permesso la successiva crescita urbanistica di Londra senza rubare un solo ettaro alle campagne circostanti.

Aggiunge, senza alcuna illusione, il Presidente di Agriturist: “Autorevoli studi di urbanistica affermano che, quando saranno realizzati i piani di sviluppo territoriale già approvati dai comuni per i prossimi anni, il ritmo di sottrazione di suolo all’agricoltura segnerà una ulteriore rilevante accelerazione”.


Ecco “i numeri” raccolti ad Agriturist da fonte ISTAT.

Confronto delle destinazioni dei terreni agricoli nell’intervallo 1982-2005
Fonte ISTAT (milioni di ettari) - Eventuali non corrispondenze dei totali sono determinate dagli arrotondamenti

Destinazione 1982 1990 2000 2005
Seminativi 8,33 8,13 7,33 7,08
Legnose 2,98 2,79 2,46 2,29
Prati e pascoli 4,52 4,13 3,42 3,35
Superficie Agricola Utilizzata
15,84 15,05 13,21 12,71
Boschi (1) 5,64 5,51 4,58 3,65
Altro (2) 2,15 2,15 1,82 1,45
Superficie Agricola Totale
23,63 22,70 19,61 17,80
Riduzione SAT ha/ giorno
318,5 846,6 991,8

(1) La riduzione del patrimonio boschivo negli anni 2000 e 2005 è influenzata dall’esclusione di alcuni boschi pubblici dal rilevamento agricolo, in quanto inseriti in aree naturalistiche protette.
(2) La voce si riferisce a: arboricoltura da legno, superficie non utilizzata, altra superficie.


“Ci rivolgiamo a Lei, signor Presidente - conclude il Presidente di Agriturist - perché la sistematica sottrazione di suolo all’agricoltura è un problema intersettoriale che investe ampiamente l’interesse nazionale sotto il profilo agricolo, turistico, paesaggistico, ambientale. Ed esprimiamo l’auspicio che Ella voglia attivare immediatamente una iniziativa governativa per affrontarlo efficacemente”.

Il messaggio è stato inviato per conoscenza ai Ministri dell’Agricoltura, Luca Zaia, e dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per il Turismo, Michela Vittoria Brambilla.


12 novembre 2008

martedì 11 novembre 2008

LEGAMBIENTE MARCHE CONDANNA ASPRAMENTE LA QUADRILATERO:


SINTOMO DI UNA MIOPIA SEMPRE PIU' GRAVE DI CHI GOVERNA

PERCHE' NON RIESCE A CAPIRE LE REALI ESIGENZE DI QUESTA REGIONE


ANCONA – Legambiente Marche spara a zero sulla Quadrilatero:'Il più grande errore politico degli ultimi decenni”.
Dopo la recente notizia dell'ulteriore finaziamento di 536 milioni di euro deliberato dal Cipe per il completamento della SS77, l'associazione ambientalista attacca duramente la Regione Marche rea di continuare a favorire una politica sempre più miope quindi distante dalle reali esigenze del nostro territorio.
Legambiente, pur consapevole che alcuni tratti stradali vadano riqualificati (come ad esempio è necessaria la messa in sicurezza della Muccia-Colfiorito) continua a condannare l'idea che lo sviluppo economico della regione dipenda principalmente dal sistema viario. C'è ancora chi è convinto che le nostre imprese saranno favorite da qualche strada in più mentre invece proprio questo contribuirà ad indebolirle. Come pure l'agricoltura subirà un duro colpo se ad esempio le gallerie previste nella zona delle sorgenti del fiume Chienti diverranno realtà (oltra naturalmente al conseguente deturpamento del paesaggio). Al contrario di quanto sta avvenendo in altre regioni italiane e nelle politiche europee, nelle Marche nessuno fa niente per potenziare il trasporto ferroviario. Devono ancora essere presi provvedimenti per la linea Civitanova-Albacina come pure non è stato spero nemmeno un eruo per migliorare la tratta adriatica che copre un territorio dove vive e lavora la maggior parte dei marchigiani oppure ancora non è stato fatto niente per il raddoppio della Falconara-Orte. Un'infrastruttura intermodale (Treno-Nave-Aereo) che ci faccia tenere il passo europeo, è possibile già da ora.
Per questo, per la sfida al futuro, le Marche hanno bisogno invece di più mobilità sostenibile (più investimenti su treni e metropolitane di superficie, più servizi di trasporto pubblico……) recuperando il progetto del Corridoio Adriatico e molte infrastrutture ‘dolci’, come quelle telematiche, dei presidi sanitari e scolastici, dei servizi di cura e manutenzione del territorio, dei servizi alle imprese, dei centri di ricerca e innovazione, delle reti dell’ospitalità per la valorizzazione anche turistica dei nostri paesaggi, ambienti, beni culturali, saperi, produzioni agricole tipiche, parchi, artigianato e manifatture di qualità Solo così potremo migliorare in conoscenza, ricerca, innovazione e sviluppo per essere competitivi in un mondo in continua evoluzione a prescindere da qualche kilometro di strada in più.Legambiente Marche lancia infine un appello affinché quelle forze politiche e sociali ma anche tutti i cittadini e comitati che sono contrari all'opera e al meccanismo di finanziamento della stessa (sottraendo cioè territorio e risorse finanziare agli enti locali) facciano sentire la loro voce.

mercoledì 5 novembre 2008

Dal "Il Messagero"- 3novembre 2008 : ELIO delle STORIE TESE a DIFESA del PAESAGGIO MARCHE


Son0 passati quasi trent’anni di carriera e, nonostante il sangue piceno nelle vene, giovedì sera si potrà tranquillamente parlare di debutto al teatro Ventido Basso. E tutto grazie a...Frankenstein, di cui Elio -mitico leader delle Storie Tese- prenderà le sembianze nel Concerto mostruoso, primo appuntamento della stagione musicale allestita dalla Società Filarmonica Ascolana. Si tratta, quindi, di una specie di esordio nel capoluogo piceno per un artista che proprio nell’Ascolano vanta una parte di albero genealogico (la madre è nata a Cossignano), possiede una casa per i momenti di relax (sempre a Cossignano) e che da sempre si muove in prima linea per la tutela del paesaggio piceno. Come quando si presentò alla première del nuovo disco Studentessi, lo scorso maggio alla Feltrinelli di Ancona, indossando una t-shirt con l’eloquente scritta Salviamo il paesaggio delle Marche.Oppure quando ha preso una posizione forte contro la costruzione del tratto Valtenna-Valtesino della Mezzina, la strada medio/collinare a scorrimento veloce che dovrebbe collegare il Maceratese all’Ascolano. «Non capisco a cosa serva -ha sempre sostenuto Elio, laureato in ingegneria e attento studioso delle dinamiche del territorio- Conosco benissimo queste zone, sono cresciuto qui e torno spessissimo. Secondo me non ha senso e continuo a non comprendere chi consideri utile la creazione di questa vera e propria autostrada».Inoltre Elio è tra i promotori del Coordinamento regionale per la salvaguardia del paesaggio delle Marche, insieme a personaggi come Giobbe Covatta, pugliese ma originario di Colli del Tronto, e soprattutto il pittore Tullio Pericoli nato proprio a Colli. Insomma prima o poi doveva arrivare anche un’esibizione nel Massimo ascolano. Eccolo dunque il Concerto mostruoso che dopo il piccolo rodaggio dello scorso gennaio arriva ad esordire con una nuova produzione, in cui spicca l’ensemble dei 35 elementi dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Danilo Grassi. Sarà uno spettacolo in pieno Elio-style in cui il cantante de La terra dei cachi varcherà i confini tra teatro, cabaret e musica per cimentarsi con Frankenstein! Pan-demonium per chansonnier e orchestra, l’opera neogotica scritta da Heinz Carl Gruber nel 1977. «Non è un caso ha dichiarato Stefano Belisari vero nome di Elio Il mostro nella musica è rimasto l’unico spazio di libertà, il mostro come figura dell’ultimo anarchico possibile».

di LUCA Capponi